giovedì 3 aprile 2014

"Il pifferaio magico di Hamelin"



...Allora sotto gli sguardi di una piccola folla attonita, aggrinzò le labbra, soffiò dentro il piffero magico e ne trasse tre dolcissime note... Subito un brusio festoso, un batter di manine, un calpestio di zoccoletti, un rimbalzar di voci fresche echeggiò nella piazza e... decine, centinaia di bambini con le guancette rosee e gli occhietti vispi, biondi e bruni, paffuti e mingherlini, si misero in marcia dietro il pifferaio.
Invano padri e madri, balie e nutrici cercarono di trattenere le loro creature, i loro piedi restavano incollati ai ciottoli della piazza e le loro labbra non avevano voce...



Il pifferaio attraversò la città poi si volse. - Verso il fiume? - domanderete voi. Ebbene no, questa volta si diresse dalla parte opposta, verso la grande montagna. Giunto fin là, il fianco del monte si aprì ed egli vi entrò seguito da tutti i bambini.
Poi lentamente la parete si richiuse.



A nulla servì il pianto delle madri, che ogni giorno raggiungevano la montagna e appoggiavano gli orecchi contro la roccia per cercare di udire la voce dei loro bambini... La montagna era fredda e silenziosa e non si sarebbe riaperta mai più.

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